JUNJI ITO – UZUMAKI
Basta un nome e un cognome per far correre un brivido lungo la schiena di tutti coloro che cavalcano il binomio passionale horror-manga: JUNJI ITO. Un autore che ha raggiunto l’olimpo intersecante la cultura fumettistica e quella dell’orrore, affermandosi come uno dei più grandi maestri nella realizzazione di manga di genere horror.
In funzione di questo mangaka, possiamo ritenere fortunate sia le persone che hanno letto le sue opere che non: le prime perché hanno avuto la fortuna di restare piacevolmente disturbati dalle sue trame e dai suoi disegni, le seconde perché hanno avuto la fortuna di NON restare piacevolmente disturbati dalle sue trame e dai suoi disegni. Ovviamente, per chi è amante dell’horror e appassionato di manga, ne consigliamo vivamente la lettura.
(Il mangaka Junji Ito con alcune immagini tratte dalle sue opere – Fonte immagine: grapeejapan.com)
Le origini del maestro
Sin da giovanissimo, in modi differenti, anche alquanto imprevedibili, si approccia al mondo dell’orrore, letture ed esperienze che lo condurranno a intraprendere la carriera di mangaka dell’horror, ma che allo stesso tempo faranno da ispirazione ad alcune sue realizzazioni. Come letture possiamo citare le opere dei mangaka Kazuo Umezu e Shinici Koga, autori di manga dell’orrore, oppure, come esperienza (tenetevi forte!), quando era un bambino, crebbe in una casa di campagna il cui bagno era situato alla fine di un tunnel infestato dalle cavallette: per chi non ha mai letto una sua opera, sembra davvero assurdo, per chi invece lo ha fatto, spiega tante cose.
Il maestro Ito ha spesso citato anche Howard Phillips Lovecraft tra gli autori che lo hanno influenzato e da cui ha tratto ispirazione. Basti pensare che H.P. Lovecraft è riconosciuto come uno dei maggiori scrittori di letteratura horror nonché considerato da molti uno dei precursori del genere fantascienza.
(L’immagine a sinistra è tratta da “Uzumaki”, in mezzo il maestro, e l’immagine a destra è tratta da “Tomie” – Fonte immagine: static0.gamerantimages.com)
Infine, possiamo aggiungere anche la sua formazione, dalla quale si potrebbe estrapolare intuitivamente che fosse destinato a un qualcosa che incutesse timore, ossia, la laurea in odontoiatria, e sappiamo bene quanto un dentista possa far timore: chissà che non sia stata proprio un’esperienza accademica, o lavorativa tra carie e urla, a dargli la spinta definitiva.
Nel 1984 Inizia a scrivere e disegnare come hobby mentre lavora come odontotecnico, ma è nel 1987 che avviene la svolta, e questa svolta, oltre a un nome, ha anche un volto: Tomie. Tomie e Uzumaki sono ritenute tra le opere più iconiche del maestro, ma sarà sulla seconda che ci concentreremo, per l’imminente uscita dell’anime, ma soprattutto, per analizzarne le atmosfere e le immagini disturbanti.
(Scena tratta dal trailer di Uzumaki – Fonte immagine: static0.gamerantimages.com)
Una spirale disturbante
Uzumaki è ambientato in una città fittizia, maledetta da eventi sovrannaturali il cui tema, come ci suggerisce il titolo, riguarda le spirali, e i cui protagonisti sono la coppia Kirie Goshima e Shuichi Saito, intenti nel cercare di capire cosa siano quei fenomeni inquietanti che stanno infestando qualsiasi cosa, vivente e non, e come fermarli.
La storia emerge lentamente per poterci porre adagio adagio all’interno delle sue cupe braccia per poi diventare freneticamente angosciante, una corsa a tre contro il tempo, la maledizione e se stessi, perché si, come se non bastasse, non poteva mancare la virgola sentimentale, che sembra non addirsi, ma che alla fine sarà il culmine mentale, allegorico e disturbante di quest’opera.
Al di là della trama in sé, ciò che colpisce il lettore sono le atmosfere, le dinamiche e i disegni che il mangaka è stato in grado di creare, riuscendo a trasmettere qualsiasi tipo di emozione che l’essere umano cerca di evitare per inclinazione naturale, come disgusto, ansia, suspence, timore. Si manifestano situazioni angoscianti che evolvono in un prurito sottocutaneo che non riesci a grattare, provi a distogliere lo sguardo ma non puoi perché la lettura deve continuare, vuoi sapere cosa ti aspetta dopo, quale altra macabra circostanza colpirà i protagonisti, e quindi, come un pesce pieno di lische che mandi giù mentre ti lacera la gola, in egual misura prosegue la visione di quelle moleste immagini, immagini sinuose e tondeggianti ma che si palesano in modalità e contesti dissonanti, quasi a violarti la mente.
(I protagonisti, da destra verso sinistra, Kirie Goshima e Shuichi Saito – Fonte immagine: ilvoltodeifumetti.wordpress.com)
A tutto ciò si aggiunge un dettaglio non da poco, ossia che, trattandosi di un manga, gli unici colori che abbiamo sono il bianco e il nero, ma mai come in una tale realizzazione i soli bianco e nero riescono a rendere quest’opera viva, stravolgente, carica di colori emotivi che abbiamo provato a descrivervi e che potremmo provare ancora e ancora a descrivervi ma che comunque non saremmo in grado di trasmettervi neanche lontanamente in minima parte a meno che non decidiate di sfogliare quelle fatidiche pagine. Ecco perché siamo curiosi se e come l’adattamento animato sarà in grado di replicare le medesime sensazioni che il cartaceo è stato in grado di trasmetterci… Anzi no! Questo perché anche l’adattamento animato sarà realizzato interamente in bianco e nero pur di mantenere quanto più fedelmente le atmosfere che ne hanno caratterizzato il successo, e in più avrà le colonne sonore di “Colin Stetson”, conosciuto per le musiche di film horror del calibro di “Hereditary”.
L’uscita dell’anime è ufficializzata per il 28 Settembre 2024 su “Adult Swim”, ossia il blocco serale per “adulti” di Cartoon Network, per poi essere reso disponibile il giorno successivo, il 29 Settembre 2024, sulla piattaforma streaming “Max” nei Paesi in cui questa è attiva.
Noi non possiamo che invitavi a godere di questa iconica opera del maestro Junji Ito, soprattutto in occasione del mese dell’orrore quale è ottobre, per coloro che sentono particolarmente la festività di Halloween, e lasciarvi trasportare da questa… spirale di emozioni… Buona visione.