SPOILER ALLERT
Associamo spesso la figura di Meruem a quella dei villain più iconici appartenenti al mondo della fumettistica giapponese, un personaggio che sin dalla sua prima comparsa ci fa pensare “cavolo, questo sì che è un bastardo!”, affiancandolo a figure emblematiche come Freezer di Dragon Ball o Donquijote Do Flamingo di One Piece. La sua stessa venuta al mondo è simbolo di morte e sofferenza, a discapito di una madre che ha tanto patito e pazientato per la sua gestazione, per far sì che nascesse forte e potesse vivere una vita duratura, vita che le viene amaramente strappata da un figlio che aveva semplicemente fretta di nascere, mosso già da una prenatale brama di potere e conquista.
Siamo nel tanto lodato (e controverso, per i motivi che ben conosciamo…) universo del mangaka Yoshihiro Togashi “Hunter x Hunter”, spesso abbreviato in HxH, e più precisamente durante l’arco narrativo delle formichimere, creature umanoidi, ibride tra insetti e altri animali, generate da una regina che ha come scopo quello di mettere al mondo un potente re che possa dominare su tutto e tutti: Meruem. Il lato macabro, apatico e distruttivo del neonato sovrano si evidenzia immediatamente non solo perché, incurante di nascere, provoca una gravissima ferita mortale alla madre che lo ha dato alla luce, ma decide e ordina di non prestarle soccorso, lasciandola agonizzante in preda a una morte certa e straziante, in una scena ai limiti della censura morale.
(Mereum. Fonte immagine: cbr.com)
Un essere perfetto
Meruem dimostra di essere il più forte in assoluto, e questo si evince sia da quanto sia temuto dai suoi sudditi, anche da quelli con le più elevate abilità combattive, sia dalla capacità di sconfiggere il presidente dell’Associazione Hunter NETERO, in assoluto l’hunter più forte dotato di tecniche che definirle catastrofiche sarebbe riduttivo. Un’indole dominante in grado di asfissiarti con la sola presenza, un’aura che trasmette terrore dove il tuo istinto primitivo non ti suggerisce, bensì ti obbliga a scappare quanto più velocemente possibile.
Infine, si contraddistingue per l’elevata razionalità con cui affronta ogni tipo di discorso e dilemma, e per le sue enormi capacità analitiche e intellettive al di fuori della portata di qualsiasi altro essere umano, un’intelligenza talmente elevata che attraverso la logica sequenziale e probabilistica è quasi in grado di prevedere il futuro, allenata divorando libri su libri, lettura dopo lettura, con una velocità visiva e di pensiero disarmante, oltre a organizzare una serie di scontri tattico-strategici, contro i migliori esperti, in giochi di strategia, vincendoli tutti uno dopo l’altro, con la morte come premio consolativo per chi non riuscisse a batterlo.
Tuttavia, è proprio qui che farà un incontro che mai avrebbe potuto prevedere nonostante un’abilità cognitiva fuori dal comune, quel qualcosa che ti si avvicina proprio quando meno te lo aspetti, che nell’esatto momento che non lo cerchi ti trova e ti raggiunge, insediandosi dentro di te senza che tu possa prevederlo, accorgertene e soprattutto liberartene, perché l’ultima cosa che vuoi, una volta che hai avuto la fortuna di trovarlo, è proprio quello di lasciarlo andare…
(Meruem immerso nella sua logica durante i giochi. Fonte immagine: static.wikia.nocookie.net)
Un imprevedibile incontro
Il re sembra non trovare nessun rivale all’altezza che possa migliorarlo o quanto meno stimolarlo da un punto di vista intellettivo. Affronta i più grandi strateghi dei giochi da tavolo più complessi come lo Shogi, il Go, e il Gungi, ma vengono eliminati, in tutti i sensi, uno dopo l’altro con estrema scioltezza, fin quando non gli si para davanti una figura che tante impressioni poteva dare tranne quella di un individuo capace di far vacillare il suo acume: Komugi, una ragazza cieca, estremamente timida, semplice e servile, proveniente da una famiglia molto umile, pronta a sfidarlo nel Gungi.
Da qui un risvolto completamente inaspettato, per i fan quanto per l’ineguagliabile sovrano. KOMUGI VINCE, e sembra riuscirci senza particolari sforzi. Per Meruem, nato con un’intelligenza straordinaria e non avendo mai sperimentato la sconfitta in nessun ambito, l’idea di perdere era inconcepibile, così sfida ancora una volta la ragazza, ancora e ancora ma con esiti che non accennano a cambiare, anche quando sembrava avere la partita in pugno, la giovane puntualmente lo sorprendeva con una mossa che ribaltava il risultato, e qui il re, dopo numerose partite, o meglio, sconfitte, anziché reagire con rabbia o violenza, sviluppa una profonda curiosità e un profondo rispetto per Komugi.
(L’incontro con Komugi e le sfide a Gungi. Fonte immagine: i.ebayimg.com)
Qualcosa di speciale
Le sfide tra Meruem e Komugi proseguono, il re diventa più intelligente a ogni partita, ma la ragazza dimostra di essere sempre un passo avanti, la difficoltà aumenta, la capacità cognitiva aumenta, la sconfitta aumenta, ma allo stesso tempo anche la curiosità.
Tuttavia, tale curiosità non è dovuta solo al desiderio di diventare più forte intellettualmente bensì iniziano a farsi spazio tra le sue membra le parole della ragazza, una situazione completamente nuova, dove sino ad allora era solo e soltanto lui ad essere padrone del proprio pensiero, e gli altri avevano il semplice obbligo di ubbidire.
Komugi si apre a Meruem, mostra il lato di sé più umano con estrema naturalezza, le partite sono accompagnate da discorsi profondi che toccano temi come la paura, le emozioni, i sentimenti, la forza, la morte, il rispetto, i legami, la morale, l’umanità. Komugi sostiene che non esiste solo la forza o l’intelligenza ma anche virtù come dedizione e passione che possono essere di gran lunga più efficaci, come in quel momento stava accadendo, nonostante, tra l’altro, fosse un re, a dimostrazione che un titolo non rende onniscienti e onnipotenti.
Ma ciò che scuote dall’interno quello che sino ad allora sembrava un freddo e anaffettivo tiranno è un’elegante e disarmante gentilezza con cui la giovane ragazza si pone nei suoi confronti sin dal primissimo istante che i due si incontrano, affermando di non provare alcuna forma di timore nei suoi confronti, anzi, lo ringrazia per averla scelta come sfidante, per la fortuna del ruolo che sta ricoprendo, augurando al re di poter trovare in lei qualcosa che possa aiutarlo nel suo intento, e chiede scusa per essere un individuo così semplice, banale, goffo e capace solamente di giocare a Gungi.
Meruem è in totale confusione, più passa il tempo con quella ragazza e più sono le domande che lo attanagliano. Perché non ha paura? Perché è così gentile? Perché è così sinceramente dispiaciuta e disponibile nei suoi confronti nonostante potrebbe morire da un momento all’altro?
Il disprezzo e l’indifferenza evolvono in curiosità, la curiosità evolve in interesse e dopo l’interesse si giunge a qualcosa che il re non riusciva minimamente a spiegare nonostante il suo incommensurabile intelletto, era una forza né fisica né mentale, un qualcosa che aveva preso completamente il sopravvento su ogni suo pensiero e ogni suo gesto, al punto di preoccuparsi per lei, per la sua salute fisica e mentale: quel qualcosa che aveva raggiunto Meruem era l’amore…
(Meruem preoccupato per le condizioni di Komugi. Fonte immagine: qph.cf2.quoracdn.net)
La più vittoriosa delle sconfitte
Le sfide a Gungi sono interrotte dall’arrivo degli hunter con l’intento di sopprimere le formichimere, il re in particolare, così quest’ultimo è costretto ad allontanarsi per risolvere la faccenda, sfidandosi con il presidente dell’Associazione Hunter. Dopo lo scontro con Netero, Meruem decide di raggiungere Komugi, che nel frattempo era stata trasferita in sicurezza all’interno del castello su ordine del re stesso. Lo scontro aveva portato con sé delle conseguenze letali: il re in corpo aveva in circolo un veleno che lo avrebbe ucciso nel giro di poche ore. Quando raggiunge la ragazza, le confida la sua condizione, sottolineando come sarebbe stata letale anche per lei se avessero continuato a stare vicini. Komugi non esita minimamente, e afferma di voler continuare a beneficiare della sua compagnia, esprimendo in lacrime di sentirsi davvero molto fortunata per tutte le cose meravigliose che continuavano ad accaderle. Continuano a sfidarsi, mentre la vita, lentamente, abbandona Meruem, sempre più stanco da non riuscire più a vedere Komugi, al punto che ad ogni mossa la chiama per capire se fosse ancora lì.
Inesorabile giunge la loro fine, prima per il re, poco dopo per la ragazza, tuttavia, qui, raggiungiamo probabilmente il punto più alto dell’intera serie. Meruem, durante i suoi ultimi istanti, decide di sdraiarsi poggiando il capo sul ventre di Komugi, atto a voler trasmettere e ricevere quel sentimento per il quale non poteva più farne a meno, e come ultimo desiderio chiede alla giovane ragazza di chiamarlo per nome. Lei lo accontenta e così Meruem può finalmente andarsene in pace, poi poco dopo la stessa sorte tocca inevitabilmente a Komugi, in una scienza finale con i due, mano nella mano, che lasciano questo mondo, felici di essersene andati dopo aver trovato la più grande fortuna della loro vita.
(Meruem e Komugi durante i loro ultimi istanti di vita: Fonte immagine: reddit.com)
Un vero Re
Ci sono tante opere che trattano temi come amore, emozioni, legami, che fanno non da sfondo, bensì, da protagonisti, eppure, la forza del sentimento che riusciamo a percepire in Hunter x Hunter è ben al di sopra di molte altre pubblicazioni di genere. Nell’opera di Togashi probabilmente tocchiamo uno dei punti più alti della fumettistica giapponese se parliamo in funzione di un’opera o di un personaggio in grado di rendere praticamente palpabile, tangibile, un sentimento come l’amore.
L’evoluzione di Meruem è inaspettata, profonda e straordinaria. Passa da considerarsi l’essere più importante per il quale chiunque debba sacrificarsi, ad essere lui stesso pronto a dare la vita per qualcuno altro. Muta la sua considerazione sull’essere umano, da razza inferiore, inutile e crudele, a individui in grado di dare tanto come amore, speranza e fiducia.
Nasce come re e muore come schiavo, un ardore che gli ha aperto la mente sul mondo che lo circondava e il cuore sulla persona che aveva di fronte. Il tocco dell’amore aveva conferito a Meruem la vera forza, quella che ti rende invincibile dinanzi ad ogni avversità, coraggioso dinanzi ogni timore, quella che ti rende un re anche senza titoli o sudditi, e forse, è proprio questa condizione da schiavo che lo ha reso, alla fine, un vero Re.